Abbiate chiaro il problema, non presentatevi a visita dicendo: “ho male dappertutto!”. Generalmente i dolori diffusi sono appannaggio di altre discipline (come la reumatologia o la fisiatria per esempio). Abbiate chiaro il distretto anatomico che vi da piu’ fastidio e chiedete al chirurgo la soluzione per quello. Nella fattispecie mi occupo di SPALLA, ANCA e GINOCCHIO.

Portate sempre degli esami recenti, è di poco aiuto presentarsi con esami che datano da anni. Se poi il quadro clinico particolare lo esigesse sarà il vostro medico a chiedere se sono stati fatti esami in passato.

Di buona norma un’articolazione si studia prima di tutto con una radiografia semplice. Esami di secondo livello potranno essere richiesti dopo un attento esame clinico (questo non significa che se avete già fatto una risonanza, per esempio, non dobbiate portarla con voi. Pero’ non significa neanche che la risonanza sia sicuramente l’esame piu’ indicato! Non restate sorpresi se il chirurgo vi chiederà di integrare con una radiografia semplice!).

Nel caso della spalla per riparare le lesioni della cuffia, le lesioni da instabilità o altre patologie meno frequenti piu’ o meno associate alle due principali suddette. Nel ginocchio per le lesioni meniscali (riparazione o “regolarizzazione”) e/o dei legamenti crociati.

L’artroscopia è una tecnica che permette di riparare le lesioni interne alle articolazioni senza “aprire” la cute come si faceva in precedenza, prima dello sviluppo delle tecniche mini-invasive. Si accede all’interno per mezzo di multiple piccole incisioni di circa 5-10mm (in funzione degli strumenti da utilizzare). 

Quando le cartilagini sono talmente usurate da non permettere piu’ lo scivolamento tra le superfici senza suscitare dolore, quello è il momento di valutare la protesi.

Quando compri un’auto nuova con le gomme nuove e percorri 200/300 mila Km senza mai sostituirle…. beh, ad un certo punto l’auto avanzerà sui cerchi e delle gomme non ci sarà che un residuo: quello è il momento di sostituire le gomme (e probabilmente anche i cerchi!)

Il chirurgo giusto è quello che ti ispira fiducia e ti spiega esattamente cosa farà e perché. Quello che guarda le tue radiografie e ti rimanda in segreteria per “fissare la data” senza darti le opportune spiegazioni precisando che vai incontro ad un intervento di chirurgia ortopedica maggiore, probabilmente non è quello giusto per te. Il buon risultato di un intervento chirurgico è frutto della collaborazione medico-paziente (+ fisioterapista); il paziente è attore, non spettatore del suo percorso di guarigione.

Onestà intellettuale prima di tutto: se mi chiedi di voler giocare a tennis con una protesi inversa alla spalla…. è mio dovere dirti: “No!”

La protesi (che sia alla spalla, all’anca o al ginocchio) serve a migliorare la qualità della vita, prevalentemente togliendo il dolore che rende impossibile servirsi dell’articolazione. Pertanto per alcuni pazienti deve considerarsi come un compromesso: nella maggior parte dei casi dopo l’intervento di sostituzione protesica bisogna rinunciare ad alcune attività (calcio, tennis, scalate, sempre che si praticassero prima di farsi operare!). Al contrario, altre attività sono perfettamente compatibili: camminare, anche trekking, giardinaggio, nuoto: tutte attività “dolci” e poco traumatiche per l’articolazione!

La sera prima di un intervento chirurgico ricorda di non mangiare né bere a partire da mezzanotte (salvo diversa indicazione del chirurgo). Fai una doccia accurata preferibilmente con un sapone disinfettante se devi subire un intervento di protesi.